Proviamo a vedere come è fatto sotto il quadrante un movimento di un Rolex GMT ponendo l’attenzione esclusivamente al dispositivo di scatto data e del secondo fuso orario.
Nello specifico si tratta del calibro 3185.
Dopo aver svitato le quattro viti blu, leviamo la platina che fa da sostegno al datario:
Il movimento apparirà così:
Forse qui possiamo spendere qualche parola in merito al “problema” che alcuni lamentano a causa del gioco eccessivo della sfere delle ore nel Gmt.
Se osserviamo la foto possiamo vedere che la ruota ore (RO) non riceve il moto dalla ruota della minuteria(M), come nella maggior parte dei movimenti, ma da un piccolo pignone (P) che a sua volta riceve il moto dalla ruota sottostante la ruota ore. E questo numero di rinvii può far capire come sia possibile che vi sia un gioco maggiore che si evidenzia in quei piccoli scostamenti della sfera delle ore.
Sulla ruota ore (RO) possiamo anche notare una rondella talco (RT), (quel piccolo sottile disco di ottone, curvo) che in qualche modo può essere utile a contenere questi scostamenti.
Nella foto che segue possiamo vedere meglio, nel dettaglio, gli ingranamenti delle varie ruote:
Leviamo poi la ruota delle ore, e scopriamo la ruota sottostante, quella della sfera del doppio fuso orario(R24), (caratterizzata dal disco rosso trasparente), che poi vedremo smontata:
Ora procediamo a levare il pignone P e la ruota R2.
Quest’ultima serve per lo spostamento rapido della sfera ore quando la corona di carica viene estratta e posizionata per operare con il primo scatto.
Nella posizione intermedia girando la corona di carica si fa girare la ruota R1 che mette in moto la R2 la quale, a sua volta, aziona la parte inferiore della ruota della sfera 24 ore (R24)
Questa ingrana col pignone (P) che a sua volte, con la parte inferiore, fa avanzare la ruota del datario (RD) consentendo anche l’avanzamento rapido della data.
La ruota ore è questa:
Qui vediamo il pignone P:
e la ruota R2:
Dopo aver levato le ruote avremo questa situazione:
Ora leviamo la ruota delle 24 ore (R24) e cominciamo a smontare la ruota del datario (RD) nella sua componente superiore, svitando la vite (VD).
Ci troveremo così davanti alla camma (C) che consente lo scatto del disco data:
Questa viene tenuta in tensione’per mezzo della molletta (ML) dalla leva L alla quale è imperniata una pietra forata. L’utilizzo del rubino consente uno scorrimento più fluido e meno soggetto ad attriti dell’insieme.
Nel punto in cui la camma (C) modifica il suo profilo c’è la caduta della leva L che provoca un avanzamento brusco della camma stessa ed il conseguente scatto del disco data.
Dopo aver levato la leva e la parte inferiore della ruota del datario avremo questa situazione:
Nelle tre foto successive vediamo il dettaglio della ruota scatto data nelle sue componenti viste da varie angolazioni:
Soprattutto l’ultima può dare un’idea delle misure di tale ruota.
Qui invece la leva (L) separata dal rubino
Diamo ora un’occhiata un po’ più da vicino alla ruota delle 24 ore.
Questa è la ruota:
Qui la vediamo nel suo insieme dopo aver levato la copiglia di fermo:
In pratica la ruota, nel normale funzionamento dell’orologio, funziona come un corpo unico.
I due cricchi, tenuti in spinta dalla molletta, fanno in modo che il tutto si muova solidarmente.
Per mezzo delle solite riduzioni essa compie un giro completo per ogni due giri della ruota ore.
La particolarità sta nel fatto che le due ruote che compongono il mobile possono anche girare indipendentemente l’una dall’altra.
Questo avviene quando, nella posizione intermedia della corona di carica, facciamo muovere la parte inferiore del mobile, la ruota in ottone (RO) che si vede nella foto delle componenti smontate.
La ruota si sposta e muove con sé i cricchi: questi scivolano sui denti interni della ruota in acciaio (RA) ed essendo i denti 24 abbiamo lo scostamento di un ora per ogni scatto dei cricchi.
Qui il dettaglio di un cricco e della molletta di tensione:
Qui la ruota (RA) con i 24 denti della dentatura interna:
Qui il dettaglio della ruota (RA):
Credo sia tutto e spero sia abbastanza comprensibile.
Chiedo scusa se certe terminologie non sono quelle canoniche ma ho cercato di rendere il tutto fruibile anche a chi non è addentro ai vocaboli tecnici.