Capita abbastanza spesso di avere a che fare con cronografi modulari.
Innanzitutto definiamo un corono modulare.
Per crono modulare intendo un orologio che abbia un movimento, nato per essere un solo tempo, al quale viene messo sopra un “modulo” che contiene solo la parte cronografica.
Proviamo ora a dare un’occhiata a quello che troviamo all’interno di questo modulo.
Ho utilizzato un vecchio modulo da “esercitazione” a tre contatori, come quello che si può trovare nell’Omega Speedmaster reduced.
Il modulo come si presenta dalla parte che deve essere accoppiata al movimento vero e proprio:
Ora giriamolo e cominciamo lo smontaggio.
Prima di procedere è bene dire che, per avere minori problemi durante le varie fasi, è preferibile mettere il modulo nella posizione di cronografo inserito.
Qui sono indicati i fori dove sono state già tolte le tre viti che tengono insieme le due platine.
Una volta levata la platina, facendo attenzione a levarla senza muovere più di tanto il resto del modulo (anche per evitare di buttare al’aria tutto il resto dei pezzi che verranno a trovarsi in libertà), ci troveremo di fronte al modulo come lo vediamo in questa foto.
Procediamo ora a levare la leva (indicata dalla freccia blu) che comanda lo scatto dei martelli di azzeramento dei contatori. La leva si sfila tirandola verticalmente e delicatamente
Tolta la leva abbiamo questa situazione:
Leviamo ora la camma che, abbassando la molletta sottostante, comanda la trasmissione del moto al cronografo. Lo faremo sfilandola nella direzione della freccia.
Una volta sfilata la camma abbiamo questa immagine:
Ora sfiliamo, tirandolo verticalmente, la prima parte del gruppo che comanda partenza e arresto del crono (freccia blu).
Fatto questo, abbiamo questa situazione:
Dobbiamo ora rimuovere le due leve che fanno lavorare il dito sottostante (che vedremo meglio più avanti).
Iniziamo levando quella sopra, indicata dalla freccia blu, facendo attenzione alla molletta che la tiene in posizione e aiutandoci con una pinza allentando la pressione della molletta (freccia rossa) mentre leviamo il pezzo in questione.
Ora possiamo levare anche l’altra leva (freccia blu)
Abbiamo questa condizione:
Leviamo ora la molletta che consente lo scatto del pulsante di azzeramento. (freccia blu)
Questa molletta è ovviamente in tensione quindi bisogna fare attenzione durante l’operazione per evitare di farla schizzare dove non dovrebbe.
Una volta levata quella leva avremo questa immagine:
Ora possiamo procedere alla rimozione della leva sottostante (freccia blu).
Rimossa la leva procediamo a togliere la leva sopra, di partenza e arresto del crono.
Iniziamo col sollevare e togliere la copiglia che impedisce alo sfilamento della leva. (freccia blu)
Successivamente togliamo la leva dove agisce il pulsante (freccia blu) facendo attenzione alla molletta che si trova sotto di essa (freccia rossa).
Ora possiamo levare anche il dito che sarà completamente libero. (freccia blu).
Leviamo anche la ruota di rinvio (freccia blu)
Ora possiamo levare la molletta che regola l’innesto della ruota crono.
Lo faremo svitando la vite indicata dalla freccia blu, Attenzione perché sotto c’è una sottile rondella, da tenere d’occhio per evitare di perderla
Leviamo la molletta, (freccia blu) alzandola verticalmente finchè non si sfilerà dai due perni che la tengono in posizione (frecce rosse).
Ora spostiamoci verso la parte “bassa” del modulo.
Per prima cosa svitiamo la vite (VL) che tiene ferma la leva (L), leviamo la molletta (M) di spinta della leva e leviamo la leva stessa.
successivamente svitiamo le viti (V) indicate dalle frecce verdi e leviamo tutto il ponte, dedicando particolare attenzione al pignone dei secondi cronografici sottostante (P) per evitare di trascinarlo in giro.
Dopo aver tolto il ponte possiamo levare le ruote sottostanti:
Passiamo ora alla rimozione del ponte centrale.
Dobbiamo levare le viti (V) e sollevare il ponte. Assieme al ponte verrà rimosso anche il leveraggio (LV)
Continuiamo levando la camma (freccia blu) per liberare del tutto la parte sottostante:
Passiamo alla rimozione del ponte del ruotismo dei secondi (freccia blu).
Dobbiamo levare prima la molletta di frizione del pignone secondi (M) e successivamente svitare la vite (V), levare il ponte e le ruote sottostanti.
Quindi leveremo anche l’altro ponte, tenuto fermo dalla vite. (freccia blu) e le ruote (R):
Per finire dobbiamo levare la molla (M) che comanda lo scatto della camma (C) sfilando anch’essa fino a che non si liberi dai perni guida e levare la camma:
Abbiamo infine la platina completamente libera. (Dopo aver levato le ultime due mollette)
Il ponte centrale che abbiamo levato prima ha un accoppiamento di ruote forzato.
Per liberare le due ruote possiamo usare diversi metodi.
Una possibilità è l’uso di un leva plateaux opportunamente modificato per permettere l’inserimento agevole nello spazio tra le due ruote
Un’alternativa è l’uso della punzoniera con un tassello anch’esso modificato alla bisogna
E’ tutto.
Per chiudere, una doverosa precisazione. Questa descritta non è “LA” procedura, è solo una procedura per lo smontaggio. Ognuno ha sequenze e procedure diverse e chiaramente utilizza quelle che più lo soddisfano.
Un aggiornamento, per continuare nell'esame di questo modulo.
Quando si preme il pulsante per arrestare il crono la pinza viene abbassata e premendo sulla ruota ne impedisce il movimento consentendolo solo alla ruota superiore, che in definitiva gira a vuoto.
Nella foto il dettaglio del mobile conduttore.
Il mobile conduttore in sezione:
Questo sistema però pone un'altra questione.
All'azzeramento del crono infatti, se ci trovassimo di fronte ad una ruota cronografica tradizionale avremmo un problema: essendo la ruota solidale alla camma, appena il martello cominciasse a premere sulla camma stessa si porterebbe dietro anche la ruota e questo, essendo la ruota a sua volta ingranata alla ruota inferiore del mobile conduttore, potrebbe causare problemi.
A questo si è ovviato montando anche la ruota dei secondi cronografici a frizione.
In pratica tutto il perno è solidale alla camma ma non la ruota che è montata a frizione, come si può vedere nella foto.
Quando si azzera il crono quindi il martello agisce sulla camma che riporta i posizione la sfera senza però far muovere la ruota.
C’è da ricordare inoltre che il contaminuti ed il contaore sono continui e vengono messi in funzione anch’essi dalla ruota del contasecondi.
In pratica lo schema è questo:.