Come per ogni attività, sia ricreativa che professionale, anche per il collezionista di orologi, sono necessari alcuni strumenti ed attrezzi che gli facciano meglio apprezzare le sue creature.
I collezionisti, e gli appassionati in genere, di orologi, si possono suddividere in tre principali categorie,e per ognuna di essa vedremo quali sono gli strumenti utili.
Prima di tutto, riprendendo un discorso già fatto, vediamo come sia opportuno conservare i propri orologi.
La prima precauzione da prendere è controllare bene il luogo in cui vengono conservati: solitamente in casa vengono riposti in piccole cassette di sicurezza a muro: verificate che all'interno di esse non si formi dell'umidità, o peggio della condensa: il problema è più frequente di quanto si possa pensare, specie se le cassette sono murate in cantine, scantinati o sotterranei. Come precauzione, avvolgete gli orologi, o le scatole a corredo, in panni di stoffa, quindi inserite il tutto in buste di plastica.
All’interno delle cassette mettete le bustine apposite per assorbire l'umidità.
Lo stesso discorso vale per le cassette di sicurezza delle banche.
Vediamo ora quali sono queste tipologie di appassionato.
L’appassionato contemplativo, si limita ad usare, o a conservare, i suoi orologi e semplicemente ad osservarliesternamente, senza intervenire in alcun modo su di essi, nemmeno per sostituire un cinturino.
Per questi i “ferri del mestiere” sono semplicemente:
-un paio di guanti in cotone (più noti come sottoguanti), per maneggiare i suoi “pargoli” senza lasciare impronte o tracce di sudore.
-panni per pulire gli orologi stessi, venduti nei magazzini di fornitura per orologiai ed orafi, leggermente impregnati di prodotti lucidanti,
-uno o due monocoli, uno a 3 o 4 ingrandimenti ed uno doppio a 12 ingrandimenti, che gli consentono di vedere nel dettaglio i quadranti, i movimenti, dove ci sia il fondello a vista, ed eventuali piccoli graffi su cassa, bracciale o vetro.
E’ consigliabile praticare alcuni fori ai lati dei monocoli, per evitare l’appannamento degli stessi durante l’uso.
Questa tipologia di cultori dell’orologio interagisce in maniera un po’ più diretta con l’orologio, senza però addentrarsi nel cuore dell’oggetto: il movimento.
Egli si limita ad operare come il contemplativo, in più provvede da sé alle operazioni di piccola manutenzione come la sostituzione del cinturino o il lavaggio del bracciale.
Qui è utile richiamare l’attenzione sul come sia consigliabile lavare un bracciale.
Se l'orologio viene portato frequentemente e "pesantemente" si depositano discrete quantità di impurità: bisogna perciò smontare il bracciale, che poi può essere tranquillamente lavato con acqua sapone e spazzolino. Se i depositi sono difficili da rimuovere si può anche provare ad immergere il bracciale in un pentolino con acqua e normale detersivo, portare ad ebollizione l'acqua per qualche minuto, così da ammorbidire i depositi, e, dopo avere fatto raffreddare un po' il tutto, procedere con un vecchio spazzolino da denti, per rimuovere le impurità rimaste tra le maglie.
Per quanto riguarda la cassa, potete usare un po' d'acqua, sapone e spazzolino SOLO se l'orologio è provvisto di corona a vite e assicurandosi che questa sia ben chiusa. Ovviamente è altamente sconsigliato far bollire l'orologio intero.
Gli strumenti necessari per queste persone, oltre a quelli del “Contemplativo”, sono:
-Un attrezzo per levare i cinturini o i bracciali, il cui uso è intuitivo: le due estremità hanno, da una parte un perno che serve per far uscire l’ansetta dalla sua sede, quando ci siano i fori passanti nella cassa dell’orologio, dall’altra invece c’è una punta a coda di rondine che serve per estrarre l’ansetta agendo dalla parte interna dell’ansa dell’orologio.
-Un set di ansette di ricambio. (Le ansette hanno la brutta abitudine, durante le fasi di smontaggio e di rimontaggio, di saltare da tutte le parti e di infilarsi nei posti più irraggiungibili, oltre alla prerogativa, quando cadono, di non farsi trovare, se non quando ormai non servono più).
-Un paio di pinzette per maneggiare le ansette.
-Un set di cacciaviti per lo smontaggio di cinturini o bracciali, su orologi con ansette avvitate, del tipo Panerai, Cartier, ecc..
Costoro hanno le stesse prerogative delle due tipologie precedenti, ma hanno in più la curiosità di vedere nel dettaglio il cuore dei loro orologi, o di orologi simili, e di capirne il loro funzionamento.
Questi arrivano ad aprire i fondelli dei loro orologi per contemplarne il meccanismo, e, i più intraprendenti arrivano a smontare i movimenti dalle casse, ed i movimenti stessi, ma solo su orologi di poco valore, repliche, falsi o meccaniche senza valore, ben consapevoli dei rischi ai quali andrebbero incontro, nell’operare sui propri preziosi beni.
Per queste persone è molto importante, oltre all’attrezzatura, anche operare in un luogo adatto: l’ideale sarebbe un tavolo o un banco che permettesse di lavorare senza dover piegare la schiena per vedere l’orologio nel dettaglio. Occorre avere una posizione eretta, quindi, da seduti, il piano di lavoro dovrebbe arrivare all’incirca all’altezza delle spalle.
E’ importante avere anche una buona fonte di luce, che si possa posizionare abbastanza vicino al punto in cui si lavora. Le lampade migliori sono quelle al neon, che, anche posizionate molto vicino al punto di lavoro, e conseguentemente alla testa, non scaldano, a differenza delle normali lampade ad incandescenza. E’ preferibile usare le lampade con due neon, che annullano l’effetto stroboscopico, molto fastidioso per la vista, che si ha quando il tubo al neon è uno solo, amplificato dal fatto che si lavora vicino alla fonte di luce e spesso con lente di ingrandimento.
Sul piano di lavoro, limitatamente alla zona di lavoro verapropria, è consigliabile stendere un pezzo di plastica di 30x20 cm., di colore chiaro, verde tenue per esempio.
Gli attrezzi sono quelli delle due categorie precedenti, e cioè: monocoli, pinzette, cacciaviti, attrezzo per levare ansette, ai quali però bisognerà aggiungere un buon numero di utensili per le varie operazioni.
-Un apricasse per casse a pressione. Solitamente un coltellino a doppia lama col quale aprire i fondelli facendo leva su quei piccoli intagli che si trovano sul bordo dei fondelli.
A questo va abbinato un panno di tessuto abbastanza spesso, col quale avvolgere l’orologio durante l’operazione, il che eviterà, se per caso si dovesse scivolare, di provocarsi dei tagli e di rimetterci qualche porzione di falange.
-Una chiave per aprire fondelli a vite.
Le più pratiche sono quelle a tre griffe, con tasselli intercambiabili, per i vari tipi di fondelli. (Ricordate che parliamo sempre di operazioni da compiere su orologi da “esperimento” per i quali non ci siano grosse remore in caso di incidenti: per orologi di pregio o particolari esistono chiavi speciali, che sono usate dagli addetti ai lavori, e che per ora non rientrano nelle nostre specifiche).
-Una morsa a mano per tenere fermi gli orologi durante la fase di apertura dei fondelli a vite:
-Un leva sfere, attrezzo che serve per levare le lancette, senza provocare danni al le stesse o al quadrante.
-Rodico. Una specie di pasta, di consistenza tra la gommapane ed il pongo, che serve per eliminare le eventuali impronte lasciate sul movimento, durante la manipolazione, o per togliere piccole impurità dal movimento stesso.
-Un soffietto. Da usare per eliminare pelucchi vari dal vetro o dal movimento, nelle fasi di rimontaggio.
-Portamovimenti. Ci sono quelli classici rotondi, dove il movimento viene semplicemente appoggiato, o quelli più completi, adattabili, dove il movimento viene fissato, permettendo una diversa manipolazione dello stesso:
-Scatole a più scomparti, dove depositare i vari pezzi dell’orologio, se si dovesse interrompere l’operazione.
Per completezza, in caso di lubrificazione dell’orologio, servono anche:
-Portaolio a più vaschette.
-Oliatori di varie misure.
-Dischetti in midollo di sambuco, per infilzare e pulire gli oliatori e le punte delle pinzette.
-Bastoncini in legno di vari diametri, da appuntire, per rimuovere eventuali tracce di sporco, per esempio nelle pietre dove si deposita l’olio, o tra i denti delle ruote, o tra i pignoni, o dovunque si trovi.
Ora virtualmente con questa attrezzatura saremo in grado di smontare e rimontare un orologio, e persino di procedere alla sua lubrificazione.