L'orologio della foto proviene da La Chaux-de-Fonds, stando a quanto è inciso sulla platina posteriore del movimento.
La suoneria dei quarti è ottenuta da un solo treno di ingranaggi, il quale condivide l'unico bariletto di carica presente col treno del tempo.
I componenti del bariletto originale erano gravemente danneggiati, come si può vedere da questa foto:
Non essendo possibile recuperarli, si è deciso per la ricostruzione, dato che il proprietario dell'orologio preferiva averlo funzionante piuttosto che conservarlo assolutamente originale in ognuno dei suoi componenti.
Il loro grave stato era dovuto principalmente ad alcuni errori di progettazione, che facevano del gruppo bariletto un insieme troppo debole per la forza erogata dalla molla.
Da qui le numerose rotture, soprattutto al fissaggio del cricco su una delle due ruote di carica, che era stato riparato innumerevoli volte, come testimoniato dai fori visibili sulla superficie della ruota stessa.
I nuovi pezzi sarebbero stati riprogettati in modo da garantire una maggiore (e, si spera, definitiva) affidabilità di funzionamento.
Non sarebbero stati uguali agli originali ma ciò era giustificato da due motivi.
Innanzitutto, volendo far funzionare l'orologio, l'ennesima rottura del bariletto avrebbe potuto causare anche danni ai vecchi ruotismi, fortunatamente ancora integri.
Secondariamente, dato che di sostituzione si trattava, sarebbe stato inutile volerla nascondere con una sorta di "imitazione", quindi una moderata variazione del disegno originale, peraltro errato e pericoloso per l'integrità del resto del meccanismo, è stata ritenuta accettabile.
Ecco i pezzi appena terminati, prima della fase di lucidatura finale, pronti per il collaudo:
In particolare, si è ridotto lo spazio a disposizione della molla all'interno del bariletto per aumentare lo spessore delle ruote di carica e del sistema cricco-ruota cricco, ora molto più robusti.
Si è deciso di utilizzare un solo cricco al posto dei due originari, in modo da poter applicare una molletta di richiamo più grande e dal funzionamento meno incerto delle due precedenti.
La ruota cricco non è più fissata con una spina conica all'albero del bariletto ma è costruita con un foro quadro da accoppiare ad un quadro analogo ricavato sull'albero stesso.
Infine, l'orologio era dotato al momento della costruzione di arresto a Croce di Malta, che non si è ricostruito per non perdere preziosi millimetri di spessore sulle ruote di carica.
Il movimento finito:
L'orologio assemblato:
Un particolare interessante che mostra le differenze di lavorazione fra questo tipo di orologi e quelli prodotti in epoca "industriale" nella seconda metà del 1800: una vite. E' evidentissima l'artigianalità della lavorazione anche al profano!