Questo orologio ha un movimento di qualità relativamente modesta, funzionante con corrente a 6 Volt. E' però montato sul cruscotto di una Porsche degli anni '60 e per questo si è resa opportuna una riparazione altrimenti poco conveniente
Un dettaglio del bilanciere e del contatto attuatore del sistema di ricarica. Ogni 40 secondi circa viene ricaricata una molla che provvede, attraverso il ruotismo, a mantenere in moto il bilanciere. Lo scappamento è del tipo a caviglie, tipico della produzione di qualità commerciale degli anni '60 e '70, prima cioè dell'avvento e della diffusione degli orologi al quarzo.
A sinistra, la platina anteriore dove si può vedere la vite svasata di acciaio che è la sede di un perno dell'asse del bilanciere. Un'altra soluzione tipica degli orologi di qualità corrente.
A destra, la platina posteriore è di materiale isolante perché a contatto con la bobina ed il motore elettrico.
Spesso capita di restaurare orologi atipici come questo interessante Junghans degli anni '30 che è costruito su modello dei misteriosi francesi dell''800.
Apparentemente, l'orologio sorretto dalla statua oscilla senza alcuna applicazione di forza. In realtà, contiene un piccolo ma pesante pendolo che è sufficiente a impartire il movimento di oscillazione all'intera struttura, poggiata su supporti in rubino per ridurre l' attrito.
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Il mercurio era fuoriuscito dalla cisterna che presentava delle crepe. Dopo averle riparate, è stato riempito nuovamente il tubo con mercurio a tripla distillazione. La cisterna è firmata internamente da Joseph Cappo.
Con le nuove normative vigenti in merito al trattamento di metalli come il mercurio purtroppo non ci è più possibile eseguire interventi su tali barometri.