In questo orologio da polso mancava l'anello di fissaggio del movimento. E' stato adottato un rimedio molto originale. Un composto gommoso usato dagli orologiai per togliere le tracce di olio e sporcizia, chiamato Rodico, è stato usato come spessore. La rigidità dell'insieme lasciava molto a desiderare!
E' difficile, a volte addirittura impossibile, trovare ricambi per gli orologi da tasca d'epoca. La rottura dell'asse del bilanciere in conseguenza di un urto richiede spesso la sua ricostruzione integrale al tornio. E' un lavoro delicato e piuttosto lungo da eseguire, ma inevitabile. Ci è stato portato un orologio in cui si è cercato di seguire una strada alternativa, fissando all'asse rotto un pezzo d'acciaio sagomato a mano, senza tornio. Ovviamente il movimento non funzionava bene e, nel tentativo di "sistemarlo", qualcuno ha anche alterato la forma dell'àncora, altro pezzo delicato e fondamentale dello scappamento, rendendo la riparazione non più conveniente.
Gli effetti della colla sugli orologi: questo movimento da tasca è stato letteralmente inondato di colla cianoacrilica (il comune Attak), usata per fissare il vetro alla lunetta della cassa. L'ottone della platìna anteriore è stato alterato in profondità e non può essere ripristinato senza asportarne uno spesso strato, operazione censurabile dal punto di vista della conservazione storica.
Un curioso ed improbabile sistema per fissare l'albero della massa oscillante alla massa oscillante stessa in un Rolex da donna
Quando un orologio funziona per molti anni, è probabile che alcuni fori sede di perno tendano ad ovalizzarsi. Uno dei punti critici in un orologio da polso è il foro sul ponte del bariletto. La corretta riparazione dovrebbe prevedere l'applicazione di boccole, ove non fosse reperibile il ponte del bariletto di ricambio, ma evidentemente chi ha "riparato" questo orologio non aveva molto tempo da perdere in simili "finezze". (Cliccando sulla foto potrete vedere il dettaglio dell'intervento)
L'orologio che vedete qui invece è un Rolex autentico con un quadrante ristampato in maniera perlomeno bizzarra!
Se ricordiamo che nel dialetto veneto la parola "sate" indica generalmente le zampe di un qualsiasi animale, una traduzione della parola composta da uno strano idioma anglo-veneto che leggiamo sul quadrante, "Oystersate", dovrebbe indicare un'ostrica dotata di gambe..!