Qui un nostro "collega", che non disponeva dell'attrezzatura necessaria per produrre nuove ruote, ha cercato di riportare un certo numero di denti, che potremmo definire non esiguo, per ripristinare una ruota danneggiata dal contraccolpo subito in seguito alla rottura della molla di carica. Lasciamo immaginare ai visitatori del sito se la riparazione sia andata o meno a buon fine.
Come si può notare, anche i denti riportati sono piegati. Questo perché una volta rimontata la ruota "riparata" la molla si è sganciata dal gancio del bariletto che era troppo poco sporgente per poter assicurare un ancoraggio stabile.
A quel punto si è danneggiata anche la dentatura della ruota del bariletto. Per le ruote comuni il riporto di denti non è di solito ammesso dalla corretta pratica della riparazione, diverso è il caso delle ruote di bariletto: due o tre denti si possono riportare in sicurezza, evitando così la costosa ricostruzione del pezzo. Qui però si è andati un po' oltre i "due o tre denti", sfruttando addirittura un settore di ruota che "assomigliava" a quella rovinata, senza riguardo al modulo della dentatura, alla circolarità della ruota, alla solidità del pezzo: forse erano questioni troppo tecniche! Infine, anche questi denti sono stati ritoccati a mano per farli ingranare (male) col pignone di rinvio.
Un caso particolare: chi ha tagliato le razze di questa
ruota aveva in sè una vena artistica ma non riusciva ad esprimerla con adeguata
manualità! Comunque la dentatura è eseguita bene ed è ciò che più conta.
La più grande guarnizione o-ring mai vista nel nostro laboratorio.
Viene usata generalmente nei fondelli a vite degli orologi da polso, ma
paragonandone le dimensioni con un comune Swatch si capisce che è stata
adoperata diversamente. Anche se incredibile, era posta fra la ghiera del
quadrante e la cassa di una parigina della prima metà dell''800. Che si
volesse renderla subacquea?
Si dice che una molla va sostituita quando ha 3 o 4 giri
di avvolgimento permanente, cioè quando estratta dal bariletto si possono
contare 3 o 4 spire. Riuscite a non perdere il conto con le spire della
molla qui a fianco? Il proprietario dell'orologio disse questo: "La molla
è a posto".
Sulle platine dei movimenti sono ricavati dei fori che fungono da sede per i perni delle ruote. Col passare degli anni e la scarsa lubrificazione questi fori si usurano: si allargano e si ovalizzano. Il rimedio consiste nell'applicare una boccola all'interno del foro per fargli assumere nuovamente la corretta foggia circolare.
Qui è stato adottato un rimedio diverso: con un punzone (e, crediamo, un maglio piuttosto che un martello) sono stati impartiti dei forti colpi alla piastra in ottone in modo da deformare il metallo e far tornare il foro alla forma originale. L'eleganza dell'intervento è evidente. Oltretutto viene compromessa definitivamente la finitura della platina in corrispondenza del foro.